Rotabili e livree: un’eredità preziosa

Al momento della sua nascita, Fondazione FS aveva in mano un’eredità inestimabile: 200 rotabili d’epoca che hanno fatto la storia socioeconomica di questo Paese. Senza mai dimenticare la responsabilità che un’eredità di questo genere comporta, la Fondazione, nel corso degli ultimi 10 anni, ha portato il suo parco mezzi a 500 treni e ne ha rimessi in funzione più di 200. Un ottimo risultato, considerate le premesse, ma il lavoro da fare è ancora tanto. In questi anni Fondazione ha elaborato un ambizioso piano nazionale affinché i treni storici recuperati possano tornare un giorno a popolare il mosaico completo delle linee ferroviarie secondarie, dalle Alpi alla Sicilia, e i turisti di tutto il mondo possano tornare a godere di un viaggio lento, pieno di cultura. Un treno storico permette ai propri ospiti piccole e grandi emozioni che la modernità ha eliminato: il tocco leggero delle poltrone in velluto, il ritmico tam-tam delle rotaie, la sosta in una piccola stazione nel mezzo di un bosco, l’odore del vapore e, soprattutto, la libertà di poter aprire il finestrino. A bordo di una carrozza antica, aprire il finestrino significa conquistarsi una posizione di prestigio su 16.000 chilometri di meravigliosa storia ferrata italiana.