Pubblicazioni
Atlante Deluxe
Una piccola rete ferroviaria di circa 1000 chilometri che produce un’offerta di turismo di prossimità articolata su tutto il territorio nazionale da Nord a Sud: questo è il progetto Binari senza tempo. L’Atlante delle linee ferroviarie dismesse vuole essere uno strumento fondamentale per conoscere tutte le caratteristiche di questo progetto, nato nel 2014 e che oggi conta 12 opportunità di viaggi emozionali.
Di Uomini e Ferro
L'eroica fatica di tanti uomini: questa l'essenza delle Ferrovie Italiane. Una rete che ha ridisegnato l'Italia nel dopoguerra, costruendo una nuova identità nazionale. Le immagini conservate dall'archivio della Fondazione FS Italiane ritraggono un paese in fermento, vario e complesso che, affidandosi alla forza, all'ingegno, all'organizzazione e al rigore di una rete capillare di trasporto di merci e persone ha saputo rialzarsi e svilupparsi. In questo racconto per immagini, ritroviamo la nostra storia nazionale e la nostra storia personale, perché ognuno di noi, in un momento della propria vita, si è innamorato della libertà che solo un viaggio in treno sa farci assaporare.
DVD “Elettrotreni FS da record e servizi internazionali”
In occasione del ritorno sui binari dell’ETR 252 Arlecchino, la Fondazione FS Italiane propone un’antologia di filmati che ripercorre una delle più prestigiose pagine di storia ferroviaria italiana: dalla progettazione degli elettrotreni veloci, precursori dell’Alta Velocità italiana, ai convogli internazionali, modello dello “stile italiano” nei servizi ad alta qualità del viaggio in treno.
Sui binari dell’identità nazionale
Il volume – a cura di Luigi Cantamessa, direttore generale di Fondazione FS Italiane – conduce il lettore attraverso un vero e proprio viaggio alla scoperta del mondo ferroviario, un mondo che per sua stessa natura è permeato dal concetto di movimento. Alla base del progetto si trova il desiderio di mettere in luce, e allo stesso tempo di salvare dall’oblio, i tanti segni, documenti, materiali e progetti che compongono il ricco patrimonio di FS, senza dimenticare di porre un occhio vigile sul futuro e su ciò che esso ha in serbo per la Fondazione. Ma non solo. Il testo, attraverso la narrazione della storia delle Ferrovie Italiane, racconta la Storia del nostro Paese. Tutto questo, caratterizzato e arricchito dalle testimonianze di tante persone che hanno vissuto e dato vita alla Fondazione FS Italiane, “da cui emerge, prima di ogni difficoltà, l’entusiasmo e la passione dell’impresa, capace di coniugare in modo mirabile il pensare e il fare, perché per molti, per tutti, quest’impresa è stata avventura, sogno divenuto realtà” (Marco Valentini).
ETR 252
L’ETR 250 entrò in servizio in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960 con il logo e la scritta “L’ Arlecchino” sulle carrozze di testa: erano passati appena otto anni dal primo successo d’immagine del Settebello, di cui ricalcava le forme, ma con importanti innovazioni nei carrelli e un allestimento interno contraddistinto da tinte personalizzate per gli arredi di ogni singola carrozza, da cui dipendeva l’appellativo ufficiale coniato dalle Ferrovie dello Stato. Per comprendere la genesi e la storia dell’Arlecchino, non si può prescindere dalla descrizione delle innovazioni stilistiche e tecniche introdotte dal Settebello e dal contesto storico in cui questi elettrotreni, strettamente imparentati tra loro, si trovarono a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso quando l’Italia stava cambiando e gli italiani guardavano con ottimismo al futuro anche a bordo dei treni delle FS. Elettrotreni imparentati, ma con una diversa personalità, come si può comprendere dalla descrizione tecnica dell’Arlecchino, dato che motori e carrelli appartengono ad una nuova generazione, quella che ha aperto la strada alle alte velocità ferroviarie, ponendo l’Italia in una posizione di avanguardia, grazie alle sperimentazioni sulle elettromotrici ALe 601, alcuni esemplari delle quali sono presenti nel parco di Fondazione FS. Tecnica, ma non solo, perché raccontare la carriera dell’ETR 250 “Arlecchino” offre l’occasione per ricostruire i servizi di punta delle Ferrovie dello Stato dal 1960 al 1986 sulle principali direttrici nazionali con velocità oscillanti tra 150 e 180 chilometri orari, seguiti dalla novità dei treni di agenzia introdotta proprio dall’Arlecchino e dal Settebello all’inizio degli anni ’90. In chiusura di carriera, quello che oggi possiamo considerare il capitolo più bello, perché insperato fino a pochi anni fa, cioè il recupero -si badi bene- non statico, ma funzionale dell’ETR 252 che all’alba del 2020 ritorna a correre sulle linee del Bel Paese, da godere appieno attraverso le vetrate panoramiche del belvedere.
L’Italia del Treno
L'Italia del treno: un viaggio continuo nella storia del Paese. Un album della memoria che scorre su immagini di treni e stazioni, di eleganti carrozze e gente comune, di grandi eventi che hanno cambiato il corso della storia. Per noi ferrovieri quasi un album di famiglia con immagini di lavoro e di storie personali che si fondono in un tutt’uno con l’esercizio dei treni. Nell’immaginario comune ciò che rimane è la perenne ricerca di qualcosa di nuovo perché, in fondo, prendere un treno è come inseguire un sogno, immergersi in uno stato d’animo nuovo fatto di incontri, occasioni, amori e viaggi, avventure incognite appostate dietro ogni curva, ogni galleria, ogni stazione solitaria. Ma quanta tecnologia, quante persone innescano il movimento del sistema ferroviario: dal 1905, in modi diversi, far correre un treno è il risultato di un fine meccanismo, prima completamente manuale, poi meccanico, oggi sempre più digitale.